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"Due passi sono" di Carullo e Minasi, una storia d'amore ‘in miniatura' nella stagione del teatro Morelli

foto spettacolo
20 nov 2013

“Laddove la quotidianità ha preso le sembianze della patologia, due piccoli giganti combattono una dolce e buffa battaglia per imparare a non fuggire dalla vita, usando le armi della poesia e dell’autoironia. Ma la struggente consapevolezza del limite, anziché spegnere desideri e speranze, diventa per loro il grimaldello con cui forzare la porta del futuro. Libertà è uscire dalla gabbia dorata di bugie protettive che impediscono di spiccare il volo a un’intera generazione. Due passi sono per varcare quella soglia: si chiamano amore e dignità, guadagnati sul campo da un Romeo e Giulietta in miniatura, che non hanno paura di dormire per finta e sognare per davvero quella vita a lieto fine di chi, suo malgrado, ha assaggiato la morte”.
La motivazione con la quale gli è stato conferito il “Premio Scenario per Ustica” nel 2011, ci sembra anche la presentazione più efficace dello spettacolo “Due passi sono”, di Giuseppe Carullo e Cristiana Minasi (regia, testi ed interpretazione), prossimo appuntamento - venerdì 22 novembre, alle ore 21 - della stagione “More”, organizzata al teatro Morelli da Scena Verticale.
Ad onor del vero, lo spettacolo, prodotto da Il Castello di Sancio Panza, ne ha ricevuto anche un altro di riconoscimento (e tutta una serie di segnalazioni) nel 2012, il Premio In-Box, sbaragliando 280 compagnie, e in questo caso la giuria ha evidenziato la “capacità di affrontare il tema della ricerca della felicità” e “la grazia surreale dei due interpreti”.
“Vogliamo, tra le righe della poesia – scrivono gli autori dello spettacolo - farci portavoce di una generazione presa dai tarli, cui è preclusa la possibilità di realizzare, con onestà e senza compromessi, le proprie ambizioni. Sentiamo pesante l’immortalità della tragica favola di Romeo e Giulietta lì dove nulla di vivo resta se non i vecchi, la cui faida e il cui egoismo, non il caso, hanno ucciso i giovani. Romeo e Giulietta potranno finalmente stare insieme ma solo nella cripta, col loro amore per l’eternità nelle statue d’oro che i carnefici eleveranno a ricordo. Abbiamo voglia di sfidare il mito e celebrare il lieto fine nella vita, o quantomeno nella speranza della stessa, e non nella morte avendo avuto la paradossale e sacrale fortuna di toccarla in vita”.

Anche per questo spettacolo si rinnova l’appuntamento con l’aperitivo in teatro, a partire dalle ore 20 e, dopo lo spettacolo, a cura di LIQMAG, arte e cultura contemporanea a km 0.

Autore: Annarita Callari