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A Cosenza il Pinocchio di Babilonia Teatri con 'Gli Amici di Luca', associazione a supporto di chi si risveglia dal coma

Pinocchio
13 nov 2013

Se c’è una cosa che si può dire di Babilonia Teatri, senza tema di essere smentiti, è che i loro spettacoli non lasciano indifferenti e, soprattutto, non si spengono con l’ultimo applauso. Una considerazione, per lo spettatore, un compito preciso che al teatro affidano Valeria Raimondi ed Enrico Castellani, direttori di questa compagnia che sicuramente è una delle realtà più interessanti nel panorama teatrale contemporaneo. Il loro “Pinocchio” che venerdì 15 novembre (ore 21) approda al Morelli - nell’ambito della rassegna ‘More’ di Scena Verticale - nasce da un incontro, quello con “Gli Amici di Luca”, associazione bolognese legata alla Casa dei Risvegli Luca De Nigris, che supporta il ‘ritorno alla vita’ di quanti hanno vissuto l’esperienza del coma.
Sul palcoscenico, con un silenzioso Pinocchio che è Luca Scotton, tre uomini - Paolo Facchini, Luigi Ferrarini, Riccardo Sielli – loro stessi protagonisti di quel tipo di esperienza. Perché Pinocchio è un progetto nato con chi, nell’associazione, segue un percorso terapeutico del quale fanno parte anche le attività teatrali.
Un anno fa il debutto dello spettacolo e dopo una vera e propria tournée. Ovunque, emozione, commozione, turbamento, sentimenti anche contrastanti, per uno spettacolo che la critica ha unanimemente definito “diverso”.
Lo è già nella formula, i tre uomini in scena che raccontano la loro storia, come sono e come erano, rispondendo al ritmo serrato delle domande di un invisibile intervistatore, Enrico Castellani, che con Valeria Raimondi è regista dello spettacolo.
Sullo sfondo la favola di Pinocchio, una sorta di evocazione: in coma si diventa come di legno, il paese dei balocchi o la quotidianità del prima, la fata turchina o la proiezione della donna ideale. Pinocchio che diventa bambino o la ri-nascita dopo il coma, il tornare ad essere uomini.
“Il nostro teatro si è sempre nutrito del mondo e sempre ha cercato di esprimere con cinismo ed affetto assieme la nostra indignazione e la nostra rabbia nei confronti di una società malata”. Così Raimondi e Castellani nella presentazione del progetto/spettacolo. De ‘Gli Amici di Luca’ dicono “per loro il teatro è un mezzo e un luogo in cui tornare a far parte di quella società che li ha respinti, accantonati, isolati. Di più il teatro gli permette di tornare a realizzarsi, ad affermarsi, a riconoscersi. Un teatro dove la vita irrompe sulla scena con tutta la sua forza senza essere mediata dalla finzione”. E ancora “Pinocchio è un modo per raccontare tra il fiabesco ed il reale un mondo che corre corre e non sappiamo più verso cosa. Per raccontare un mondo dove spesso la realtà supera la fantasia”.
Appuntamento nel foyer del Morelli, dalle 20, per un aperitivo pre spettacolo e, dopo, a sipario chiuso, con Extra Contents a cura di Liqmag.

Autore: Annarita Callari