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Occhiuto relaziona in Consiglio sullo stato di attuazione del programma: "Dopo due anni, siamo già alla fase della realizzazione dei nostri progetti rivoluzionari". La discussione rinviata al 28 ottobre

Mario Occhiuto OK
21 ott 2013



In Consiglio comunale questo pomeriggio lo stato di attuazione delle linee programmatiche dell’Amministrazione.
Il sindaco Mario Occhiuto ha appena concluso la sua introduzione ed è ora passato ad illustrare i diversi progetti attraverso alcune slides.
Questo quanto il primo cittadino ha fin qui esposto all’assemblea consiliare:

“Alla scadenza esatta dei primi due anni di amministrazione da quando ho avuto l’onore e l’onere di diventare sindaco di questa città, si è chiusa la fase della progettazione relativa al programma politico della mia coalizione ed è iniziata la fase dell’attuazione.
Ciò che vorrei mettere subito in risalto, ancor prima di stilare l’elenco delle azioni e delle attività realizzate, è la rivoluzione culturale che si sta cercando di compiere in una città capoluogo di Provincia quale è Cosenza, ricca di storia e di tradizioni di spessore, ma che – questo è un dato oggettivo che occorre ricordare – nel 2011 abbiamo preso in mano in una situazione di generale assopimento. Accanto alle opere materiali, si può dire che abbiamo pertanto avviato una rivoluzione immateriale che, probabilmente, si potrà percepire appieno solo più in là nel tempo, perché è una rivoluzione invisibile e impalpabile in superficie. Una rivoluzione che riguarda un certo modo di pensare, la “costruzione” di una coscienza civica, nonché la denuncia costante di quei sistemi ben radicati nel tessuto urbano e sociale e che ne frenavano inesorabilmente lo sviluppo. Testimonianza di ciò, sono i riflettori e il dibattito (ri)accesi nei confronti delle decisioni del Palazzo, nell’ottica di un dialogo critico e di confronto costante fra amministrati e amministratori. Ovviamente, talune scelte più impopolari catalizzano l’attenzione dei cittadini con un maggiore risalto mediatico a cui puntualmente non ci sottraiamo, fornendo risposte e documentazioni nel segno della massima trasparenza e rispettando, appunto, le varie forme che manifestano la tanto auspicata cittadinanza attiva.
Viviamo tempi di crisi, una crisi globale che esprime le sue principali conseguenze nell’ingessatura dei Comuni e nell’impossibilità finanziaria, da parte degli enti, di far fronte alle numerosissime richieste di sostegno economico che giornalmente pervengono non solo dalle classi evidentemente più svantaggiate ma ormai, purtroppo, anche dal ceto medio. Credo quindi di poter affermare senza presunzione, come dato di fatto, che un merito dell’esecutivo che mi vanto di guidare sia proprio questo: avere riaperto quelle finestre da troppo tempo chiuse, apportando nella città una nuova aria (e non solo metaforicamente) nonostante le difficoltà che stanno attanagliando l’intero Paese. Avere compiuto, cioè, dei cambiamenti visibili e che già danno il senso di quella che sarà la città fra un paio di anni. Ecco, di tutto ciò io sono molto orgoglioso. Le trasformazioni compiute nell’arco di quest’ultimo biennio sono il frutto di un’intensa attività progettuale, della capacità di intercettare e di ben utilizzare le risorse finanziarie, dell’utilizzare al meglio le risorse umane a nostra disposizione e dell’avere una visione politico-amministrativa lungimirante.
Tornando alla rivoluzione culturale, il mio esecutivo non ha mancato, ad esempio, di denunciare pubblicamente, fra le altre cose, una certa maniera di gestire l’acqua pubblica e il sistema di smaltimento dei rifiuti, ponendo sempre in cima alle priorità il bene comune e quindi la qualità della vita dei cittadini.
Quelli con cui abbiamo dovuto perlopiù sfidarci, al di là dei tagli governativi agli Enti locali e della crisi economico-finanziaria, sono stati, fin qui, gli ostacoli di taluni conservatori abituati a mantenere uno stato di cose che favorisce il clientelismo a vantaggio di pochi.
Quando parliamo di SOSTENIBILITA’, lo facciamo rimandando infatti al nucleo costitutivo dell’indirizzo amministrativo, non pensando esclusivamente a un miglior uso dei consumi energetici, ma soprattutto a una filosofia esistenziale che tenga conto di ciò che lasceremo alle future generazioni anche in termini di orgoglio identitario.
Con questa spinta di fondo, abbiamo ridato impulso alla funzione di riferimento che deve appartenere alla città di Cosenza, capoluogo di una fra le province più vaste d’Italia. Non per niente, a proposito di Cosenza, si parla finalmente, di nuovo, del suo ritrovato ruolo “cosenzacentrico”, rispetto all’area urbana e rispetto all’intero territorio provinciale e addirittura regionale. Questo aspetto non è stato così scontato nell’ultimo decennio, in cui politiche precise hanno condotto a una sorta di depauperamento dell’autorità bruzia in ambito commerciale, culturale e attrattivo in generale.
Per giungere a questo risultato, ci siamo mossi in tutti gli ambiti, dai servizi ordinari a quelli straordinari.
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Un lungo e dettagliato intervento quello del Sindaco Mario Occhiuto che, nell’ultima seduta del Consiglio comunale, ha riferito sullo “stato di realizzazione delle linee programmatiche”, rispondendo ad un Ordine del Giorno presentato da una serie di consiglieri, perlopiù di minoranza.
Occhiuto si è avvalso di slide per illustrare i progetti dell’Amministrazione in fase di attuazione definendoli, in premessa, rivoluzionari.
Il primo più importante riferimento – dopo aver evidenziato come l’Amministrazione abbia tempestivamente messo mano alla riqualificazione degli spazi verdi anche grazie all’ausilio dell’AFOR - è stato alle cooperative sociali, anch’esse artefici di questa tipologia di interventi, ed al bando di recente pubblicazione per la riorganizzazione e riqualificazione dei servizi. Il primo cittadino ha parlato di un ritorno all’idea originale del 1997, volendosi riferire al recupero sociale di questi lavoratori, oggi 470, che deve andare di pari passo con la loro specializzazione, oltre che con l’obiettivo della riqualificazione ambientale. “Alla grande dispersione riscontrata abbiamo risposto con una riorganizzazione del settore per soddisfare la richiesta di efficienza che ci viene dai cittadini”. Il Sindaco ha illustrato dettagliatamente il progetto integrato di riordino, sottolineando come nulla sia stato lasciato al caso, per creare linee guida di manutenzione, previa individuazione di 9 settori omogenei. “Appaltato il servizio – ha detto - si procederà con una sorta di organizzazione con cronoprogramma, attivando un sistema di controllo e di monitoraggio, e con programmi di formazione professionale per i lavoratori. Un sistema che alla fine produrrà un miglioramento del servizio e la contestuale specializzazione delle imprese in ambiti specifici di intervento”.
Da questo imprescindibile punto di partenza, Mario Occhiuto ha sviluppato il suo ragionamento sull’importanza che l’Amministrazione comunale assegna al decoro urbano, che passa anche attraverso un apposito portale, realizzato dall’assessore al Web 2.0 Davide Bruno, quale strumento di partecipazione attiva attraverso il quale i cittadini possono segnalare situazioni di degrado.
Altra problematica presa di petto dall’Amministrazione Occhiuto è quella della raccolta differenziata, con il piano porta a porta rispetto al quale – ha detto il Sindaco – “non intendo recedere di un solo passo. Ad oggi siamo ad una media del 31% di differenziata – ha detto – e credo che nei prossimi 5/6 mesi raggiungeremo risultati eccezionali”. “La differenziata non deve essere di facciata, come avviene in molti Comuni – ha precisato Occhiuto – ma deve avere come obiettivo reale il riciclo dei materiali. Per questo abbiamo rimodulato il piano con una raccolta differenziata porta a porta, in quanto l’unica che consente di raggiungere percentuali alte e di raccogliere i rifiuti in modo tale da poterli riutilizzare. È già progettato un centro di riciclo - ha concluso sull’argomento - per il quale dobbiamo accelerare la pubblicazione della procedura di gara.
Cosenza città sostenibile anche sul piano della mobilità urbana: è un altro imperativo categorico del capo dell’Amministrazione bruzia. Occhiuto ha ricordato il progetto MUSA, nel quale Cosenza è presente insieme ad altre 7 città italiane, che rafforza la capacità dell’Amministrazione locale di governare i settori della mobilità urbana e dello sviluppo degli attrattori culturali. Sono tre i progetti presentati dal Comune di Cosenza e riguardano: il miglioramento dell’accessibilità e la messa in sicurezza del centro storico; la riqualificazione e il potenziamento del Polo di scambio intermodale di Vaglio Lise; la Porta della Sila da realizzare attraverso la valorizzazione delle connessioni ferroviarie tra il Parco della Sila e la città.
In materia di mobilità urbana, il Sindaco ha poi ricordato come “da subito siamo partiti con grande attenzione per il sistema di trasporto pubblico urbano, traducendola nell’istituzione delle circolari veloci che, in una città evoluta, dovrebbero rappresentare l’unico modo per spostarsi. L’obiettivo che ora auspico sia raggiunto è l’integrazione del trasporto pubblico nell’area urbana”.
È una città libera di essere vissuta dai pedoni, quella che Mario Occhiuto disegna nel suo intervento. Da questo principio discende la politica di riqualificare di tutti gli spazi aperti che l’Amministrazione sta attuando. Piazze restituite alla loro funzione sociale, realizzazione di piste ciclabili. È un lungo asse pedonale quello che, nel disegno del primo cittadino, attraversa la città, con l’auspicio che i cittadini si spostino sempre più a piedi. Il Sindaco ha dunque ribadito che un primo lotto di questi lavori di riqualificazione è già cantierizzato ma altri ne sono programmati, “sono opere importanti per la città e spiace dover spesso combattere contro atteggiamenti di invidia se non di ostruzionismo”.
Quest’opera di riqualificazione va di pari passo con il riefficientamento della rete idrica “dalla quale – ha spiegato Occhiuto – si registra una dispersione del 70%” e con l’efficientamento dell’illuminazione pubblica, “che produrrà un risparmio energetico previsto del 50%”. Già appaltato, partirà sui nuovi marciapiedi in fase di realizzazione e poi su un tratto di viale Parco dove è progettato un intervento migliorativo di riqualificazione.
Come dire, le buone idee hanno bisogno delle gambe degli uomini per camminare. Il Sindaco ha posto dunque l’accento sulla riorganizzazione della macchina organizzativa del Comune, evidenziando come, contrariamente al passato, oggi le norme impediscano nuovi ingressi. “Il costo del personale si è ridotto per i pensionamenti, altri ancora ce ne saranno. Noi stiamo governando senza possibilità di assumere”. Da qui l’accenno alla problematica lavoro che fa dire al Sindaco “il Comune non può dare posti di lavoro ma attuare strategie attive per il lavoro”.
Sul capitolo Eventi, il primo cittadino ha risposto all’accusa “di farne troppi”, ribadendo la strategia culturale dell’Amministrazione di “usare Cosenza come un grande teatro all’aperto”. A questo proposito ha rimarcato il successo, attestato dai numeri, del Lungo Fiume Boulevard (centinaia di migliaia di presenze). “Ora – ha detto – dobbiamo meglio organizzare l’accoglienza, sapendo che siamo tra le prime città della Calabria per numero di presenze turistiche”. Sul fronte del marketing turistico-territoriale il Sindaco punta molto sulla prossima realizzazione del Museo di Alarico del quale ha mostrato all’aula il progetto, riferendo che c’è già il finanziamento per la realizzazione parziale, ma comunque già in grado di renderlo fruibile. Il Museo, che sorgerà dove oggi c’è la struttura denominata ex hotel Jolly, sarà il biglietto da visita di un centro storico che si è riaffacciato al commercio con i Temporary Store, porta d’accesso al lungo fiume che sarà Viale degli Artisti, per culminare nel parco acquatico. Dall’alto il Castello, dove è in corso d’opera una ristrutturazione funzionale che terminerà nella prossima primavera, si candida ad essere prestigioso contenitore di nuovi eventi. Intanto il primo cittadino rimarca il consolidamento degli eventi istituti dalla sua Amministrazione: le Buone Feste cosentine ad esempio e, nel novero, mette anche le luminarie “che – ha affermato – non sono illuminazioni a caso, ma sono divenute una caratteristica distintiva della città, tanto da attrarre visitatori in particolari periodi, così come in altri diventano elemento caratterizzante di alcuni eventi”.
“La città ha vissuto in questo periodo innovazioni profonde, nonostante la crisi e le emergenze, e su questa strada andremo avanti” – è la riflessione di Mario Occhiuto, che ha concluso il suo excursus con la riqualificazione di Piazza Bilotti rispetto alla quale, smorzando ogni polemica, ha parlato come di “un’opera assolutamente realizzabile”; la riqualificazione del cimitero, anche estetica, con ampliamento di alcuni complessi e la realizzazione di nuovi loculi, “cercheremo di dare una svolta – ha detto - ad un problema che dura da decenni”; l’innovazione della Smart City, trasversale a tanti dei progetti illustrati; la riqualificazione dell’edificio comunale; la riqualificazione delle piazze S. Teresa e XXV luglio; il villaggio Rom; il nuovo ruolo di Vagliolise, porta del commercio, “area alla quale restituire la funzione ricondotta alla sua vocazione commerciale”.
“La nuova città che abbiamo immaginato – è la conclusione di Occhiuto – si sviluppa ad est, concentrando i volumi nelle zone popolari. Pensiamo sia importante riqualificare quelle zone che oggi non hanno identità e, per farlo, abbiamo previsto dei nuovi indici”.
La discussione sullo stato di attuazione delle linee programmatiche è stata poi rinviata a maggioranza a lunedì 28 ottobre (ore 14.30) e sarà preceduta dall’intervento degli assessori.



 

Autore: Elena Scrivano