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Assessore Geppino De Rose replica ad intervento della minoranza

assessore de rose
28 lug 2013

“E’ curiosa davvero l’intensificazione della strategia di disinformazione messa in atto da alcuni settori della minoranza del Comune di Cosenza sull’operato della Giunta Occhiuto. Anche linguisticamente, la strategia richiama emozioni elementari da cinema anni ‘70 , tipo “mani sulla città”, piuttosto che da cronaca sportiva anni ’40, quale “un uomo solo al comando”.
Convinto come sono che niente in politica si generi attraverso processi random, ho provato a chiedermi quale fosse la ragione di tanto accanimento prevacanziero.
E sono partito da un’equazione antropologica: l’innovazione genera solitudine.
E’ probabile cioè che, dinanzi alla crescita esponenziale delle piattaforme progettuali da noi promosse, ammesse a finanziamento e capaci di conquistare una vetrina nazionale, la solitudine intellettuale di alcuni settori della minoranza sia sfociata in frustrazione.
La reazione è quella a tutti nota: mentre in città si aprono cantieri per decine di milioni di euro, dopo decenni di fermo biologico, una parte della minoranza lancia una guerra santa contro il Sindaco e la sua giunta.
Mentre è in atto una ciclopica attività di riassestamento finanziario della casse comunali, una parte della minoranza ci oppone amenità su alcune scelte del Lungo Fiume Boulevard.
Mentre è in atto una rifunzionalizzazione storica della Città dei Ragazzi, una parte della minoranza ci parla ( loro, si proprio loro) dei problemi della manutenzione.
Mentre il dipartimento della Funzione Pubblica ammette Cosenza fra le tre uniche e sole città partecipanti alla seconda fase (finanziabile) del progetto MUSA, una parte della minoranza si attarda su polemiche strumentali legate alla differenziata.
Mentre il modello Cosenza Smart City è oggetto di studio e attenzione su tutto il territorio nazionale, (dimenticavo anche all’estero verrà presentato il caso Cosenza, ma ci saranno occasioni diverse per parlarne) , alcuni settori della minoranza preferiscono spostare l’enfasi sul turnover dirigenziale.
Non sarò di certo io a negare la migliorabilità della nostre scelte o la drammaticità sociale ed economica del momento che vive la nostra città.
Ma io che di politica forse capisco poco, devo confessarvi di avvertire una forte sensazione di disagio logico. Mi permetto di chiedere loro: a chi giova tanta disinformazione? Esiste un disegno politico mirato a destabilizzare il nostro esecutivo? Forse. La destrutturazione sistematica è quasi nel DNA di alcuni salotti retrò della città dei Bruzi.
Di sicuro i trasversalismi familiari, come Mario Occhiuto li definisce, magari con eccessiva eleganza linguistica, non sono certo una novità nella nostra città. Alcuni, addirittura, sono così visibili da apparire persino banali.
Ma resta una domanda centrale: perché accanirsi sulle cose che si fanno, sminuendone il significato? Paura elettorale? Interessi inconfessabili? Senso di inadeguatezza? Sindrome del tramonto?
E così mentre noi costruiamo scenari e progetti, una parte della minoranza, minoranza nella minoranza, prima di andare in vacanza, continua la sua triste battaglia di disinformazione coinvolgendo, fra l’altro, almeno così sembrerebbe da alcuni resoconti giornalistici peraltro non smentiti, esponenti vintage delle fondazioni bancarie che, dopo anni di ininterrotto monopolio politico-familistico, sotto mentite spoglie, adesso indossano i panni degli innovatori. Quasi ridicoli, anzi spaventosi nel loro nullismo ideologico.
Verrebbe voglia di dire che il fascino discreto della disinformatia di regime, malattia infantile di certa bourgeois cittadina, continui il suo disastroso cammino.
Recita un vecchio proverbio: “quando soffiano i venti del cambiamento, qualcuno costruisce muri, altri costruiscono mulini a vento”.
Minoranza della minoranza, perché dunque vi ostinate a costruire muri? “
Geppino De Rose
Assessore all’Innovazione, Smart City, Scuola e Cultura

 

Autore: Giuseppe Di Donna