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L'artista e poetessa Giuliana Franco in Commissione cultura

giuliana franco in commissione cultura
13 giu 2013

Se è vero che la poesia squarcia il velo dell’oscurità, il suo impulso poetico ha un che di irrefrenabile. Senza la poesia non potrebbe quasi vivere, rappresentando per lei un’urgenza irrinunciabile. Giuliana Franco, poetessa ed eclettica artista di Cosenza, città dove vive dall’età di cinque anni, pur essendo nata a Frosinone, fa parte di quella schiera di artisti e poeti cui la Commissione cultura ha voluto dare una meritata visibilità per il lavoro attento di diffusione dell’arte e della cultura portato avanti sul territorio. E così la Franco è stata nei giorni scorsi ospite dell’organismo consiliare presieduto da Claudio Nigro.
In veste di consigliere relatrice, Maria Lucente ha, nel suo intervento, messo in luce la poliedrica attività di Giuliana Franco. Stimolante per Maria Lucente l’impegno che la poetessa ed artista cosentina ha profuso e continua a profondere all’interno della sezione locale dell’U.C.A.I. (l’Unione Cattolica Artisti Italiani) il cui fine ultimo è l’incontro tra artisti e intellettuali della città sul terreno della condivisione di un percorso spirituale in grado di stabilire un significativo connubio tra Arte e Fede.
E in effetti “la tensione spirituale e il sentimento di trascendenza – ha sottolineato ancora Maria Lucente – permeano le opere di Giuliana Franco, nel pieno convincimento che uno dei modi per amare Dio è amare l’arte.”
L’eclettismo della Franco è un susseguirsi di libri di poesie (tra gli altri “Orizzonti di...versi” e “L’ineguagliabile viaggio”) e di opere d’arte che sconfinano nella digital art, segmento nel quale si è ritagliata un suo apprezzabile spazio, applicandola anche ad opere che descrivono angoli e scorci della Cosenza storica.
La ricerca di cui si rende protagonista, proprio per la propensione a star bene in collettivi artistici di cui rappresenta una pedina importante, suscita la condivisione e l’apprezzamento di altri artisti che non hanno voluto farle mancare il loro sostegno e la loro presenza anche nella seduta nel corso della quale Giuliana Franco ha ricevuto il consueto riconoscimento della Commissione cultura di Palazzo dei Bruzi.
Un aspetto quello dell’afflato particolare che accomuna la Franco ad altri artisti della città che è stato evidenziato nell’intervento del consigliere comunale Mimmo Frammartino che ha salutato con particolare favore la presenza dei poeti Ciccio De Rose e Franco Pasqua, già premiati in commissione e che hanno accompagnato la loro collega con una testimonianza di stima.
Anche se ogni artista non ama mai parlare di sé stesso, Giuliana Franco si è prodotta nello “sforzo” di descriversi, definendosi un po’ come l’Albatros di Baudelaire, una lirica nella quale viene descritta la condizione del poeta deriso nella società borghese.
L’albatros si libra nel cielo, ma quando scende in terra le sue grandi ali gli impediscono di camminare rendendolo goffo. Allo stesso modo, il poeta dà il meglio di sé quando scava nella sua sensibilità e nella profondità del suo animo, salvo perdere il suo vigore espressivo quando si cala nella realtà e in mezzo alla gente.
Albatros o meno, Giuliana Franco si dice attraversata dal fuoco sacro dell’arte, mostrando assoluta consapevolezza del fatto che i poeti sono sempre artefici del proprio destino, nel bene e nel male. Scrive da quando era adolescente, essendo cresciuta accanto allo zio, il poeta cosentino Ciccio Pasqua. Poi, nel 2002, la decisione di rompere gli indugi e di diventare poetessa a sua volta per l’impossibilità di resistere all’impulso di esprimere pensieri, raccontare emozioni e percorsi di vita.
“La poesia ci mette in connessione con la nostra interiorità, ma anche con gli altri – dice – e tutto si sublima in poesia.” Sul versante più artistico, Giuliana Franco è convinta che l’opera d’arte dia un senso al tempo che passa e non appartenga a chi la realizza, ma a chi la fruisce. Tutto vero. E, a dimostrazione di questo assunto, i suoi estimatori crescono, a cominciare dalle presenze in commissione cultura che ha visto radunarsi, attorno a lei, un bel numero di operatori culturali che apprezzano l’arte in forma collettiva, senza protagonismi individuali o competizioni di sorta.




 

Autore: Giuseppe Di Donna