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Il Rendano si prepara ad accogliere il ritorno di Luigi De Filippo domenica 10 e lunedì 11 febbraio

de filippo
06 feb 2013

Dal Teatro “Parioli” di Roma di cui ora è direttore artistico e che ha nel 2011 intitolato a suo padre Peppino De Filippo, Luigi De Filippo assapora il ritorno al Teatro “Rendano” di Cosenza dopo diversi anni di lontananza.
“E’ per me un vero piacere tornare a calcare le scene del “Rendano”, prestigiosissimo teatro dal quale per troppo tempo sono rimasto lontano – ci dice al telefono mostrando autentico entusiasmo per l’inserimento del suo spettacolo, “Peppino, quante belle risate!”, nella stagione di prosa firmata dal direttore artistico del teatro cosentino Isabel Russinova.
Lo spettacolo andrà in scena al “Rendano” domenica 10 febbraio (ore 18,00 – Turno B di abbonamento) e lunedì 11 febbraio (ore 20,30 – Turno A di abbonamento) e si compone di due atti unici, “Cupido scherza e spazza” e “Quale onore!”, scritti dal grande Peppino De Filippo, uno dei componenti della “famiglia reale del teatro italiano”.
“Ho voluto riprendere questi due atti unici di mio padre Peppino – sottolinea Luigi De Filippo - perché si tratta di due testi che contengono in nuce le radici del grande teatro umoristico dei De Filippo, quel teatro votato sì al divertimento, ma che fa anche riflettere e che rappresenta la parte amara della comicità.
E’ da questa radice che sono poi nati autentici capolavori come “Non è vero, ma ci credo”, “Questi fantasmi”, “Napoli Milionaria” che hanno raccolto un successo internazionale.”
“Quale onore!” e “Cupido scherza e spazza”, che appartengono al genere teatrale della farsa umoristica, tanto cara a Peppino De Filippo, sono fra i suoi testi più divertenti anche perché raccontano la lotta tra il pover’uomo e il potere, contro la burocrazia.”
Luigi De Filippo che firma la regia di tutti e due gli atti unici, in “Cupido scherza e spazza” interpreta il netturbino Vincenzo, attorno al quale ruota tutta la farsa umoristica rappresentata per la prima volta al teatro Kursaal di Napoli nel 1931.
Siamo nel 1950 e il modesto netturbino Vincenzo trova un portafoglio con una somma considerevole e, in uno slancio d’onestà, lo restituisce al proprietario che l’aveva smarrito. Ma il suo lodevole comportamento non viene ripagato dal destino poiché il dramma si annida fra le sue mura domestiche: la moglie lo tradisce col suo migliore amico. Da qui un susseguirsi di grotteschi colpi di scena. Con un finale di passioni e di sangue fra dramma e comicità.
Nell’altro atto unico, “Quale onore!”, Luigi De Filippo è Don Ferdinando, un modesto impiegato che, confidando in un avanzamento di carriera, invita a cena a casa sua il suo direttore. Un vicino di casa invadente gli fa credere che la sua abitazione è troppo modesta per ricevere una tale personalità. In pochi minuti gli trasforma la casa, rendendola più ricca e sontuosa. Ma tali esagerazioni suscitano il sospetto del direttore, che ordina una severa inchiesta.
Accanto a Luigi De Filippo recitano, nei due atti unici in scena al “Rendano”, Gennaro Di Biase, Roberta Misticone, Stefania Ventura, Paolo Pietrantonio, Stefania Aluzzi, Riccardo Feola, Vincenzo De Luca, Luca Negroni e Fabiana Russo.
L’omaggio al padre Peppino riporta indietro negli anni Luigi De Filippo, ai tempi del suo debutto al “Quirino” di Roma, proprio accanto all’illustre genitore, nel 1951, con un testo, “A me la libertà!”, una garbata satira sul matrimonio, autore Ernesto Grassi, giornalista napoletano del quotidiano “Il Roma” del comandante Achille Lauro.
Dopo 27 anni Luigi De Filippo si allontanò artisticamente dal padre, nel 1978, per fondare una compagnia tutta sua. Ma il vero debutto di Luigi De Filippo – come lui stesso ricorda – risale al 1948, all’età di 18 anni, per volere dello zio Eduardo che lo volle con sé ne “Le voci di dentro”. “Una piccola parte – ricorda Luigi De Filippo – ma che mi avviò al teatro dalla porta principale.
Dal ’78 in poi – dice ancora- mi sono tolto diverse soddisfazioni vincendo biglietti d’oro sia in Italia che all’estero dove il mio teatro è stato apprezzato un po’ dovunque, da Parigi a Zurigo, a Berna.”
Ma la sua soddisfazione più recente l’ha avuta in Campidoglio a Roma dove è stato insignito del Premio personalità europea, attribuitogli per la sua attività di autore, attore e regista. 65 anni di teatro che non sono passati invano e che continuano a mietere successi ininterrotti, se è vero come è vero, che anche il “Rendano” di Cosenza si appresta a far registrare il tutto esaurito.
E a questo proposito Luigi De Filippo si concede al telefono un’ultima battuta, soddisfatto degli esiti della prevendita: “Vedrete che due sole recite non basteranno!”
Gli ultimi biglietti ancora rimasti si posso acquistare al botteghino del “Rendano” o all’agenzia Inprimafila di viale degli Alimena.







 

Autore: Giuseppe Di Donna