Home Page » Canali » Archivi » Notizie » lettura Notizie e Comunicati

Dal 2 dicembre la campagna abbonamenti alla Stagione di Prosa del Teatro Rendano. Inaugurazione con la Mirandolina di Nancy Brilli

locandiera brilli
30 nov 2012

Da domenica 2 dicembre il botteghino del teatro Rendano accoglie quanti vorranno abbonarsi alla Stagione di Prosa 2012/2013, firmata dal direttore artistico Isabel Russinova.
Sei gli spettacoli inclusi nel carnet, a partire da “La Locandiera” di Goldoni che sabato 15 dicembre inaugura la stagione teatrale. Nel cartellone in abbonamento altri classici della letteratura, da “Questa sera si recita a soggetto” di Pirandello al “Romeo e Giulietta” di Shakespeare e una incursione nella commediografia greca antica di Aristofane che ha ispirato “Upupa” di Antonio Orfanò. Infine, la comicità partenopea di Peppino De Filippo, portata in scena dal figlio Luigi in “Peppino, quante belle risate” accanto a quella caustica e un po’ snob di una Signora del teatro, Franca Valeri, autrice e interprete di “Non tutto è risolto”.
Costi ridimensionati del 20% rispetto alla passata Stagione, su ogni ordine di posto, secondo il seguente schema:



Poltrona 96,00 77,00
Posto Palco Platea e 1° ordine Centrale 86,00 69,00
Posto Palco Platea e 1° ordine Settore A 48,00 38,00
Posto Palco 2° ordine Settore Centrale 77,00 62,00
Posto Palco 2° ordine Settore A 48,00 38,00

Grande attesa per la Mirandolina di Nancy Brilli, interprete il 15 e 16 dicembre (ore 20.30, la prima, e ore 18.00, la pomeridiana di domenica) dell’attraente ed astuto personaggio femminile uscito dalla penna di Goldoni, nell’adattamento di Giuseppe Marini che dello spettacolo firma anche la regia. La brillante attrice romana è accompagnata in scena da Fabio Bussotti, Claudio Castrogiovanni, Maximilian Nisi, Fabio Fusco, Andrea Paolotti. Le scene sono di Alessandro Chiti, i costumi di Nicoletta Ercole.


Note di regia
Spietata, modernissima e proto-strindberghiana lotta tra i sessi, “La Locandiera”, oltre a sancire il mio esordio registico nel pianeta Goldoni, non ha mancato di esercitare nel tempo, un lungo tempo, proprio come la sua protagonista, una certa misteriosa malia incantatrice. Mistero che apre oggi delle possibili fessure di comprensione (e interpretazione) in quella sorta di trattato, lucido e precisissimo, sull’egotismo o, meglio ancora, sul narcisismo - o battaglia di narcisismi - che da sempre sembra trovare nella sfera amorosa il suo terreno di applicazione privilegiato. Nel deserto dei sentimenti, fra le macerie del desiderio, sempre più confuso e confusamente recalcitrante al suo soccombere, l’Eros riemerge nell’accezione più odiosa, quantunque comica e divertente nel caso del capolavoro goldoniano, quella che reca il marchio della supremazia e della rivalsa. Nel perverso, quanto sterile, gioco di relazioni pericolose, l’Amore è sostituito dalle sue recite e la finzione si serve dell’Amore stesso come strumento e mai come autentica componente affettiva, fino al punto che il desiderio (maschile) faticosamente ritrovato, viene deriso e sbeffeggiato prima di morire, sacrificato sull’altare di un narcisismo (femminile) che tra calcolo, opportunismo, rivalsa, anche interclassista (ma le cose non andranno affatto meglio tra componenti della stessa classe) procede, costi quel che costi, senz’altro oggetto se non il proprio trionfo. (Giuseppe Marini)
 

Autore: Annarita Callari