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L'assessore Machì fa chiarezza sulla vicenda Città dei Ragazzi. "Incerte e contraddittorie le dichiarazioni del sindacato USB"

28 giu 2012

L’assessore alla scuola e città a misura di bambino, Marina Machì, interviene a fare chiarezza sulla vicenda Città dei Ragazzi e, in particolare, sulla protesta dei dipendenti, aderenti alla sigla sindacale USB, del raggruppamento di imprese che gestisce la struttura. Gli stessi, da lunedì scorso, hanno iniziato uno sciopero ad oltranza quale forma di protesta per la mancata corresponsione di alcune mensilità.
Partendo dai numeri della protesta, che riguarda una quindicina di persone e non ventinove, come riportato dalla stampa, sui trentadue che in totale prestano servizio alla Città dei Ragazzi, l’assessore Machì non nega che nel tempo ci siano stati ritardi nei pagamenti da parte dell’Amministrazione comunale ma, si chiede, “come mai gli iscritti all’USB hanno deciso di protestare proprio nel momento in cui l’Amministrazione comunale, rispettando l’impegno assunto con il raggruppamento che gestisce la Città dei ragazzi – tramite il quale il piano di rientro è stato presentato ai sindacati - ha liquidato, nel giro di poco più di un mese, 150.000 euro?”
E, proprio dal piano di rientro, cominciano le contraddizioni disseminate nelle dichiarazioni che i lavoratori aderenti alla USB hanno rilasciato alla stampa. Ne scaturisce un altro interrogativo, “se il piano di rientro che, ribadiamo, l’Amministrazione sta puntualmente rispettando , «non è mai stato presentato», com’è possibile che l’USB «non l’abbia mai accettato»? Quel piano di rientro – ricorda l’assessore Machì - concordato a seguito di un incontro con il Sindaco, è stato presentato al raggruppamento di imprese, il quale a sua volta lo ha presentato ai sindacati. Quel piano permette al RTI di pagare gli stipendi arretrati più i mesi correnti entro la fine di agosto. Da quanto riferito dallo stesso RTI , in sede di trattativa sindacale, i rappresentanti dell’ USB hanno riconosciuto quel piano come conforme alle richieste presentate all’Amministrazione. Tuttavia gli scioperi non sono stati revocati, sulla base del «timore» che quel piano non venga rispettato. Ci si chiede allora come mai il sindacato ne abbia fatto richiesta all’Amministrazione”.
Allo stesso modo – sostiene l’assessore - gli iscritti all’USB pongono l’Amministrazione nel paradosso, quando parlano della gestione «voluta dalla giunta targata Perugini» come di «una scatola cinese, che rallenta i pagamenti» per un eccessivo passaggio di fondi da un ente all’altro. Premesso – chiarisce la Machì - che la Regione non c’entra nulla, perché i fondi sono interamente comunali, nel merito mi chiedo: perché quando si propone di chiudere con questo tipo di gestione che, per convincimento unanime, non ha funzionato e di andare ad un nuovo bando, si solleva un coro di critiche e si agita lo spauracchio del licenziamento? È una impasse dalla quale sembra impossibile uscire ”.
Infine, Marina Machì tocca gli argomenti che, riguardando il benessere fisico e la sicurezza dei bambini che, in questa calda estate, stanno frequentando la struttura, meritano di essere ricondotti a verità per un evidente tentativo di danneggiare l’immagine dell’Amministrazione comunale agli occhi dell’utenza. “Per la prima volta, dopo quasi 10 anni - afferma la Machì - il Comune ha provveduto ad una revisione totale dell’impianto di climatizzazione con sostituzione dei filtri e delle pompe. Cosa che i lavoratori in sciopero non possono constatare perché assenti dal luogo di lavoro”.
Insomma – conclude l’assessore Machì - l’Amministrazione sta dimostrando massima apertura verso le istanze di chi – giustamente – reclama dei diritti e massima serietà nel rispettare gli impegni assunti. Si auspicherebbe pari sensibilità e senso di responsabilità da parte di quei lavoratori che chiedono «risposte certe, trasparenti e condivise» ma che sinora stanno adottando comportamenti e rilasciando dichiarazioni incerti, contraddittori e unilaterali”.

 

Autore: Annarita Callari