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Rendano: l'Opera da tre soldi di Bertold Brecht, con Tosca e Massimo Venturiello

tosca e venturiello
19 apr 2012

Riprende sabato 21 aprile la stagione lirico-sinfonica del Teatro “Rendano”.
Dopo “Pierino e il lupo” di Sergej Prokofiev tocca alla Germania e all’Opera da tre soldi di Bertold Brecht e Kurt Weill proseguire il percorso attraverso i Paesi europei immaginato ad inizio stagione dal direttore artistico del “Rendano” Albino Taggeo.
A portare in scena al “Rendano” l’immortale capolavoro del duo Brecht-Weill, rappresentato per la prima volta nel 1928 nel teatro Schiffbauerdamm di Berlino,
è la coppia formata dalla cantante Tosca e dall’attore Massimo Venturiello che firma anche la regia di questo nuovo allestimento.
La “prima” dello spettacolo è prevista per sabato 21 aprile, alle ore 20,30. Si replica domenica 22 aprile, alle ore 17,00. Domani, venerdì 20 aprile, alle ore 16,00, in programma, invece, l’anteprima per le scuole.
Tosca e Venturiello avevano già portato in giro nel 2003 l’Opera da tre soldi in una produzione dello Stabile di Palermo.
“La versione concepita per il “Rendano” di Cosenza – sottolinea Massimo Venturiello – mette in primo piano la musica, senza togliere nulla al racconto. Attraverso questa lettura viene mantenuto intatto il senso del lavoro di Bertold Brecht. La forza di questo lavoro non sta nell’interpretazione e basta. Per fare Brecht bisogna mettersi al servizio di una ideologia. Sul piano attoriale, chiunque può fare Brecht purché capisca la lingua brechtiana. Se non fosse esistito, non sarebbe esistito tutto il teatro contemporaneo.”
Sia Venturiello che Tosca si alterneranno sul palco del Rendano in un doppio ruolo. Il primo sarà sia il criminale Mackie Messer che Peachum, che controlla tutti i mendicanti di Londra. Tosca sarà, invece, sia Polly, la figlia di Peachum, che la prostituta Jenny delle Spelonche.
“Mi sto molto divertendo a interpretare questi due ruoli – afferma Tosca – che rappresentano un continuo andirivieni tra la sensualità e la seduzione di Polly e la carnalità della prostituta Jenny.”
L’Opera da tre soldi concepita da Massimo Venturiello – per ammissione stessa del regista ed attore – “non ha una precisa collocazione spazio-temporale, ma rimane più astratta. Ciò che interessa maggiormente è porgere la musica e il testo, attraverso dei segni, come i guanti bianchi e il bastone di Mackie o, ad esempio la pancia finta di Lucy. Ed è in questo porgere musica e testo che l'opera si rivolge direttamente al pubblico, rompendo la cosìddetta "quarta parete" e mantenendo quell’effetto di “straniamento” tipicamente brechtiano.”
“L’astrattismo – precisa Tosca – fa notare ancora di più l’attualità del testo. C’è un passaggio del monologo finale di Mackie in cui i richiami all’attuale situazione dell’economia sono evidentissimi.”
Tosca fornirà una sua personalissima interpretazione di Polly e Jenny, senza farsi condizionare dai paragoni con il passato, soprattutto con quelle cantanti, come Milly e Milva, che in precedenti e storiche versioni (una su tutte quella del 1956 di Giorgio Strehler al Piccolo di Milano, cui assistette Brecht in persona), esaltarono la portata dell’opera.
Tosca e Venturiello troveranno sul loro cammino Carmelo Caruso che li aveva già diretti nella versione dell’opera prodotta dallo Stabile di Palermo e che in questa nuova occasione dirigerà l’Orchestra lirico-sinfonica del Teatro “Rendano”, alla cui guida era già stato nel concerto di musiche da film del dicembre dello scorso anno.
Il Coro sarà quello Lirico “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretto da Bruno Tirotta. Il cast è completato da Elena Jadore Braschi (Lucy), Pino Ingrosso (il Reverendo) e Camillo Grassi (il narratore).
Alle ore 18,00 di domani, venerdì 20 aprile, nella Sala “Quintieri”, l’Opera da tre soldi sarà analizzata nel corso di un convegno sul tema “L’arte degenerata dopo la Repubblica di Weimar, tra false illusioni, proclami deliranti e degrado culturale.
Intervengono: Albino Taggeo, direttore artistico del Teatro “Rendano”, il prof. Carlo Amirante (dell’Università di Napoli), il prof. Carlo Fanelli (dell’Università della Calabria), il prof. Pier Paolo Portinaro (dell’Università di Torino), Marida Rizzuti (esperta su Kurt Weill, Musicologa ) e il regista Massimo Venturiello.
 

Autore: Giuseppe Di Donna