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Il Balletto francese al Rendano nella interpretazione delle compagnie di danza "Rendano" e "Skanderberg"

19 gen 2012

Il ventesimo secolo è di grande fermento per la danza. I primi anni del Novecento, in particolare, sono quelli che vedono sorgere nomi come il coreografo Djaghilev, il danzatore Nijinskij, il musicista Stravinskij. Un trio che – è il caso di dire – cambia i connotati alla danza. La Francia del primo trentennio – tra Parigi e Montecarlo – vede la presenza costante dei Ballets Russes di Djaghilev che si sciolsero nel 1929, alla scomparsa del celebre coreografo-impresario.
Quell’epoca, in alcune delle sue più belle pagine musicali – alcune concepite proprio per la compagnia di Djaghilev, rivive sulle tavole del teatro “A. Rendano” di Cosenza che vi dedica il suo unico spettacolo di danza del cartellone lirico.
Il direttore artistico Albino Taggeo, dal suo insediamento orientato a creare sinergie tra le migliori espressioni artistiche del territorio, si affida alle due storiche compagnie di balletto della nostra città, la “Alfonso Rendano” di Isabella Sisca e la “Skanderberg” di Mirella Castriota, entrambe di lunga e consolidata esperienza.
Lo spettacolo, in prima sabato 21 gennaio alle ore 20.30 (in replica domenica 22 alle ore 17.00) propone quattro pagine musicali: Le Carnaval des Animaux di Camille Saint-Saens e Prélude à l’après-midi d’un faune di Claude Debussy, danzate dalla Compagnia “Skanderberg”; Parade di Erik Satie e Bolero di Ravel, danzate dalla Compagnia “A. Rendano”. In buca l’Orchestra lirico-sinfonica del Teatro Rendano, diretta dal M° Donato Sivo.
Per prepararsi allo spettacolo, venerdì 20 gennaio, alle ore 17.30, la sala Quintieri del Rendano ospita il seminario sul tema “La danza nel suo luogo d’elezione: la Francia”. Albino Taggeo, direttore artistico del Rendano, si intrattiene con Lorenzo Tozzi, storico e critico musicale e di danza, con lo storico e musicista Ida Zicari, con il direttore d’orchestra Donato Sivo. Si soffermano sulle coreografie i rappresentanti delle due compagnie di danza.

Autore: Annarita Callari